BANGUI. “La guerra civile dura ormai da oltre cinquant’anni, dai tempi dell’indipendenza arrivata nel 1965. E la Repubblica Centrafricana è una delle nazioni più povere di tutta l’Africa. Per questo è importante aiutare queste persone, a partire dalla raccolta di farmaci che noi in Europa non usiamo più”.
Così Pier Paolo Deidda, medico seuese di 54 anni, in questi giorni in missione umanitaria in un ospedale nell’hinterland di Bangui, capitale dello stato centrafricano. “Noi medici lavoriamo nelle stesse condizioni in cui in Occidente si operava decine di anni fa. È un ritorno al passato, per così dire. Anche per questo è fondamentale la raccolta dei farmaci. La povertà non è solo economica, ma anche culturale”. Per questo è stata creata una pagina Facebook ad hoc, “S’Atobiada”, con tanto di lista di farmaci di cui si ha maggiore necessità.