TRENTO. Tutto al femminile: la rettrice, la decana, la segretaria, anche quando si parla di uomini. È il nuovo provvedimento dell’Università di Trento che ha varato il regolamento d’ateneo in cui spicca la novità: viene utilizzato il femminile sovraesteso (come forma predefinita, quindi) per le cariche e i riferimenti di genere.
Nel documento di leggono a più riprese i termini come "la presidente, la rettrice, la candidata e le professoresse", anche se si sta parlando del genere maschile o con genere non specificato. Come accade di fatto per la forma al maschile.
Il rettore, sul sito dell'Università, ha spiegato le ragioni di questa decisione: “Nella stesura del nuovo Regolamento abbiamo notato che accordarsi alle linee guida sul linguaggio rispettoso avrebbe appesantito molto tutto il documento. In vari passaggi infatti si sarebbe dovuto specificare i termini sia al femminile, sia al maschile. Così, per rendere tutto più fluido e per facilitare la fase di confronto interno, i nostri uffici amministrativi hanno deciso di lavorare a una bozza declinata su un unico genere. Hanno scelto quello femminile, anche per mantenere all’attenzione degli organi di governo la questione”.