BUDAPEST. Ilaria Salis, la maestra di origini sarde detenuta in carcere a Budapest, il 2 ottobre 2023 ha scritto una lettera per denunciare le sue condizioni di detenzione. "Costretta a indossare abiti sporchi, e puzzolenti, stivali con i tacchi a spillo che non erano della mia taglia. Cinque settimane senza il cambio lenzuola", scrive.
"Per più di 6 mesi non ho potuto comunicare con la mia famiglia. Mi trovo in una cella minuscola e senza aria, tra gli scarafaggi. Trattata come una bestia al guinzaglio".
Nel cibo "spesso si trovano carta, plastica, capelli o peli. Si trascorrono 23 ore su 24 in cella", denuncia ancora.