ROMA. Come non detto, a Roma oggi non si sarebbe parlato delle regionali in Sardegna, ma dell'immigrazione in Italia. A riportarlo è Ansa, dopo una giornata di indiscrezioni sugli eventuali vertici ufficiali (e non) avvenuti nel Capoluogo. Al centro delle indiscrezioni la premier Giorgia Meloni e i due vice, Matteo Salvini e Antonio Tajani, rispettivamente di Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia. Le supposizioni condivise all'unanimità da stampa nazionale e regionale sarebbero quindi errate, visto che all'ordine del giorno, secondo le fonti di palazzo Chigi, non ci sarebbe mai stato un confronto sul candidato della discordia del centrodestra sardo.
Rimane la situazione di stallo: se da un lato la gran parte del tavolo regionale avrebbe già votato per il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, Psd'az e Lega continuano a spingere per un secondo mandato di Solinas in quanto, come riferito più volte anche dal leader del Carroccio, avrebbe "svolto bene l'incarico da presidente della Regione". Al netto di una dichiarazione, arrivata subito dopo pranzo dall'ex commissario sardo del Carroccio, Eugenio Zoffili, che difendeva la linea di Solinas candidato (NE ABBIAMO PARLATO QUI), è stata una giornata di silenzio.
A preoccupare, però, la chiamata alle armi di Solinas che, per domani, ha convocato una riunione del Psd'az. Più volte il presidente uscente, infatti, aveva spiegato come, a prescindere da eventuali decisioni sul fronte nazionale, si sarebbe riservato con il suo partito la decisione finale di aderire o meno alla coalizione del centrodestra. Alla luce di questo qualcuno suppone che la decisione del centrodestra sia stata presa sottovoce a Roma, forse proprio oggi, e che domani Solinas e il Partito sardo d'azione possano mettere la parola fine alla diatriba uscendo o restando nella coalizione.