MILANO. I due uomini di origine egiziana arrestati nel blitz antiterrorismo a Milano erano "estremamente attivi nella propaganda e nel proselitismo digitale per conto dell'Isis" a cui "avrebbero prestato giuramento di appartenenza e fedeltà", finanziando cause a sostegno. Lo scrive il procuratore milanese Viola. Nelle loro chat rintracciate anche "minacce" alla premier Giorgia Meloni.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ricordato che è stato già alzato il livello di guardia e che al momento non ci sono minacce dirette verso l'Italia.