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La vergognosa caccia al video dello stupro di Palermo su Telegram: "Chi ce l'ha? Pago bene"

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PALERMO. Su Telegram è partita negli ultimi giorni una vergognosa caccia al video dello stupro di gruppo avvenuto a Palermo ai danni di una ragazza di 19 anni. Sono centinaia le richieste di utenti sulle immagini girate con lo smartphone dai 7 indagati. "Scambio video bambini", dice qualcuno. E altri sono disposti a pagare pur di vederlo :"Chi ce l'ha? Pago bene".

Nascono addirittura due gruppi Telegram che creano un "percorso protetto" per arrivare ad avere le immagini. In uno sono iscritte più di duemila persone. 

A intervenire è il Garante della privacy, che ha dovuto precisare che diffondere e condividere i dati personali della vittima dello stupro di Palermo e l’eventuale video realizzato può portare a conseguenze anche di natura penale.  

“A seguito di numerose notizie stampa su una ‘caccia alle immagini’ scatenatasi nelle chat – si legge in una nota dell’authority – l’Autorità, con due provvedimenti d’urgenza, ha rivolto un avvertimento a Telegram e alla generalità degli utenti della piattaforma, affinché venga garantita la necessaria riservatezza della vittima, evitando alla stessa un ulteriore pregiudizio connesso alla possibile diffusione di datiidonei a identificarla, anche indirettamente, in contrasto, peraltro, con le esigenze di tutela della dignità della ragazza”.