MOSCA. "Sono 25 mila gli uomini pronti a morire per il popolo russo". È stato un messaggio audio diffuso su Telegram da Evgenij Viktorovič Prigozhin a dare il via alla rivolta della milizia Wagner contro l'esercito moscovita.
Il generale dell'esercito Vladimir Alekseev, primo vice capo del Gru - l'intelligence militare russa - ha subito definito gli attacchi "un colpo di stato", "una pugnalata alle spalle del paese e del presidente". Così ha fatto anche il presidente Putin, in un discorso alla nazione: "Serve unità, questo è tradimento, una pugnalata alle spalle. L’intera macchina di guerra occidentale è contro di noi, pronti a tutto per protegge il popolo russo”.
Prigozhin sostiene che i suoi uomini sono al quartier generale dell'esercito russo nella città di Rostov, centro chiave per l'assalto dell'esercito di Mosca all'Ucraina, e di aver preso il controllo di siti militari, compreso un aeroporto. La tensione è altissima.
In risposta alle sollecitazioni delle autorità russe agli uomini di Wagner di ritornare nelle proprie caserme, il leader del gruppo mercenario replica che lui e i suoi uomini sono pronti ad andare fino in fondo e a distruggere chiunque proverà a fermarli.
Nella capitale russa intanto Piazza rossa e mausoleo di Lenin sono stati chiusi ai visitatori: ci sono blindati e soldati nelle strade.