PALERMO. È stato individuato, dai carabinieri del Ros e i magistrati della Procura di Palermo, un secondo covo utilizzato dal boss Matteo Messina Denaro.
Sarebbe un vero e proprio bunker, una stanza blindata nascosta da una parete, situato dentro una casa non lontana da quella di Campobello di Mazara dove l’ex latitante viveva.
Nel nuovo nascondiglio, occultato con lavori di muratura, il boss potrebbe avere nascosto documenti e altro materiale legato alla gestione di Cosa nostra passata e attuale ma anche i soldi.
Intanto risulta indagato un secondo medico, l’oncologo trapanese Filippo Zerilli che avrebbe eseguito l'esame del Dna indispensabile per le cure chemioterapiche a cui il boss doveva sottoporsi.