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Dottoressa della guardia medica aggredita al lavoro: "Mi voleva strangolare, ho pensato di morire"

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UDINE. Momenti di paura per una giovane dottoressa della guardia medica di Udine. 

Adelaide Andriani, 28 anni, specializzanda in Chirurgia generale, è stata aggredita sabato sera mentre lavorava, dall'accompagnatore di un paziente straniero. "Dopo aver eseguito una medicazione abbiamo convenuto che fosse necessario un controllo in Pronto soccorso", ha raccontato la dottoressa ai media locali. 

"Mi ha messo le mani al collo, per qualche istante ho pensato che sarei morta soffocata", ha detto ancora.

Insieme a lei c'era anche la collega Giada Aveni, 31 anni di Gemona, che è riuscita a liberarla e ha denunciato l'episodio sui social: "Fare il medico… c’è chi dice che è una vocazione e lo è sicuramente, ma è altrettanto certo che al giorno d’oggi è una sfida, soprattutto in contesti come la guardia medica", scrive la dottoressa in un lungo post di denuncia sui social.

"È una sfida, perché non è possibile che un medico nell’esercizio delle proprie funzioni venga aggredito per aver invitato un paziente, dopo avergli prestato le cure ritenute opportune, a recarsi in pronto soccorso nel suo interesse; non è ammissibile rischiare la propria vita sul posto di lavoro perché non si è abbastanza tutelati, perché spesso il medico di continuità assistenziale viene considerato un medico di serie B.

Ricordatevi che dietro il camice ci sono prima di tutto persone e non esiste che un essere umano aggredisca un altro essere umano, un medico (peraltro pubblico ufficiale) attentando alla sua vita, senza contare gli insulti e le minacce", si legge ancora.

"Faccio appello a che questo post si diffonda perché non posso pensare che un’altra persona ancora, dopo la mia collega, rischi di essere strangolata dall’accompagnatore di un paziente o da chicchessia. Non deve esistere che una persona, un medico venga ingiuriato e minacciato fisicamente e verbalmente come è successo alla sottoscritta. Chiediamo più tutela nello svolgimento del nostro lavoro. Finché non ti succede, non ti rendi conto che una volta è andata bene ma non è detto che sia così anche la prossima", conclude.