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Medici "a gettone", blitz dei Nas in ospedali e Rsa: 205 denunciati

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ROMA. Blitz dei Nas negli ospedali e nelle Rsa italiane. Duecento persone sono state denunciate tra responsabili di cooperative, titolari di strutture sanitarie ed operatori sanitari, di cui 83 all’Autorità Giudiziaria e 122 a quella Amministrativa. Cinque strutture sono state chiuse per gravi carenze autorizzative, funzionali e strutturali.

Inoltre è stata accertata la fornitura di medici da parte di cooperative con età anagrafica superiore a quella stabilita contrattualmente, anche sopra i 70 anni, e l’impiego di risorse umane non adatto a esigenze di specifici reparti ospedalieri, come medici generici non formati a gestire parti cesarei o impiegati nei pronto soccorso senza specializzazione. 

Sono emersi casi di esercizio abusivo della professione per 43 operatori che svolgevano attività infermieristiche in assenza di iscrizione all’albo e senza il riconoscimento dei titoli acquisiti all’estero. 

Le operazioni sono state svolte dai carabinieri del Nas, in accordo con il ministero della Salute, nelle strutture sanitarie e socio-assistenziali pubbliche e private italiane per verificare la correttezza applicativa di tale modalità di reclutamento, l’adeguatezza dei titoli abilitativi ed il rispetto dei turni di servizio e della fruizione delle assenze, in aderenza ai Contratti Nazionali di Categoria. Lo riporta l'Adnkronos. 

In tutto 165 posizioni sono risultate irregolari. Sono state controllate 1.934 strutture sanitarie, monitorando 637 imprese/cooperative private e verificate le idoneità di oltre 11.600 figure tra medici (13%), infermieri (25%) e altre professioni sanitarie (62%) (operatori socioassistenziali, tecnici di laboratorio e figure similari). 

Sono stati denunciati 8 titolari di cooperative per l’ipotesi di reato di frode ed inadempimento nelle pubbliche forniture ritenuti responsabili di aver inviato personale in attività di assistenza ausiliaria presso ospedali pubblici, in numero inferiore rispetto a quello previsto dalle condizioni contrattuali con l’Azienda sanitaria, o impiegato semplice personale ausiliario, privo del titolo abilitativo, anziché figure professionali socio-sanitarie (o.s.s.), e, infine, personale medico non specializzato per l’incarico da ricoprire.