MILANO. "Non accetto che mi si dica cosa dovrei provare. Si dà per scontato che la morte di un genitore debba voler dire sofferenza, dolore, che ci si debba chiudere in casa. Io rifiuto questi cliché sulla sofferenza dovuta". Così Selvaggia Lucarelli in un'intervista al Corriere della Sera replica alle accuse sulla sua presenza al programma Ballando con le stelle il giorno della morte della madre.
"Quando l'ho vista l'ultima volta? Una settimana fa. Nonostante avesse il respiratore cercava ossigeno, aria. E non avrei mai voluto fosse quella l'ultima immagine che ho di mia madre. Non riesco a togliermela dalla testa, ma in realtà va bene così, perché mi ricorda in maniera indelebile cosa significa morire di Covid ancora oggi. Ci siamo dimenticati il virus per tornare a vivere".
La sua scelta di essere presente in tv in un momento di dolore ha scatenato i commenti polemici sui social, tra cui quello del collega giornalista Clemente Mimun, che su Twitter ha scritto che quando morì sua madre lo speciale Tg1 di cui era responsabile non andò in onda.
E la Lucarelli risponde: "Non capisco davvero che ragione ci sia di rivendicare la propria modalità di vivere il dolore. Sei migliore di me? Più sensibile? Più sintonizzato con la sofferenza? Ripeto: ognuno deve essere libero di viverla come desidera".