ROMA. Nel 2022 la pressione fiscale ha raggiunto il 43,8%, un livello mai toccato prima. È quanto sostiene l'Ufficio studi Cgia.
Un record non dovuto all'aumento delle tasse su famiglie e imprese ma principalmente all'inflazione, che ha fatto salire le imposte indirette, e alla crescita economica e occupazionale, che ha fatto aumentare quelle dirette.
In ogni caso, in termini assoluti, le entrate erariali nel periodo gennaio settembre 2022 sono cresciute di 37 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Intanto il segretario di Confindustria, Carlo Bonomi, sul decreto aiuti fa sapere: "Abbiamo visto provvedimenti positivi: le risorse stanziate per contenere il caro bollette, il provvedimento sul gas release, l'intenzione comunque di tenere la barra dritta sulla finanza pubblica", ha detto.
"Sta mancando un intervento strutturale sui temi del lavoro". Bonomi torna a chiedere "taglio del cuneo" e delle tasse: "Un Paese che spende oltre 1.000 mld l'anno di spesa pubblica può riconfigurare il 4-5% di questa, quindi 50-60 mld, e avere le risorse".