ROMA. La senatrice Liliana Segre, che presiede oggi la seduta, è stata salutata con una standing ovation dall'Aula: "In questo mese - ha detto - cade il centenario della marcia su Roma che diede vita alla dittatura fascista, tocca proprio a me presiedere la seduta del tempio della democrazia".
È iniziata così la prima seduta del Senato della diciannovesima legislatura.
"Ai miei tempi la scuola iniziava ad ottobre, è impossibile non provare una vertigine, ripensando alla stessa bambina che nel 38 fu costretta dalla legge razziste a lasciare vuoto il suo banco della scuola elementare, e che oggi si trova sul banco più prestigioso del Senato".
"Il Senato è profondamente rinnovato, non solo per i nuovi eletti, non solo perché hanno potuto votare per la prima volta anche i giovani, ma soprattutto perché gli eletti sono ridotti a 200". "Dare l'esempio - dice la Segre - non vuol dire fare solo il nostro dovere, servendo le istituzioni e non servirci di esse. Lasciamo fuori da questa assemblea la politica urlata".