TEHERAN. "La morte di Mahsa Amini è dovuta a una malattia, non alle botte ricevute dopo l'arresto dalla polizia morale". Così si leggerebbe nell'esito dell'autopsia sul corpo della ventiduenne, fornito dall'organizzazione di medicina legale iraniana, di cui oggi parla la tv iraniana.
La morte della ragazza, secondo l'Iran, "non è stata provocata da colpi alla testa e agli organi vitali", ma sarebbe legata "a un intervento chirurgico per un tumore al cervello, subìto a 8 anni". Ieri le autorità iraniane hanno parlato anche della sedicenne Sarina Ismailzadeh, negando che sia morta uccisa dalle manganellate della polizia: secondo le loro dichiarazioni, si sarebbe suicidata.
Parole che hanno scatenato un'ondata di indignazione in gran parte del Paese, dove continuano le dure proteste, e nel resto del mondo.
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