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Emergenza gas e inflazione, Confcommercio: "A rischio 120mila imprese"

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ROMA. I prezzi del gas naturale continuano a salire, la corsa dell'energia e un'inflazione prossima all'8% mettono a rischio circa 120mila imprese del terziario di mercato e 370mila posti di lavoro.

Lo sostiene Confcommercio-Imprese per l'Italia, secondo cui la spesa in energia per i comparti del terziario nel 2022 ammonterà a 33miliardi. Significa quindi che sarà il triplo rispetto al 2021 (11 miliardi) e più del doppio rispetto al 2019 (14,9 miliardi). "Uno scenario che desta forte preoccupazione", afferma. Per questo servono interventi ad hoc urgenti e nuove misure di sostegno. 

I prezzi del gas naturale, in rialzo per tutta la giornata di ieri al Ttf di Amsterdam, nel finale di seduta hanno sfondato quota 300 euro al megawattora (fino a 302 euro) per poi ridiscendere a 292,15 euro.
Superato quindi il record di chiusura che era stato fissato lunedì a 276,7 euro.
Sul prezzo continua a pesare l'annuncio di Mosca che, a fine mese, fermerà l'approvvigionamento di gas all'Europa tramite il gasdotto Nord Stream 1.

Intanto Carlo Calenda su Twitter commenta l'aumento del prezzo del gas e chiede lo stop della campagna elettorale.

"Siamo in emergenza nazionale. Grazie a Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giuseppe Conte il governo Draghi ha le mani legate. Ma servono 10 miliardi per le imprese, sganciamento rinnovabili dal gas e 30 miliardi sulle famiglie. Ora", scrive Carlo Calenda. "Le forze politiche sospendano la campagna elettorale e si dichiarino pronte a supportare il piano del governo, rigassificatore incluso, e un eventuale scostamento di bilancio".