Italia e mondo

Conte si allontana da Letta sulla "Agenda Draghi": "Ora si vota, noi siamo con chi non ha voce"

Conte-e-Letta

ROMA. Dal campo largo al battibecco, ma garbato. Il segretario del Pd Enrico Letta lancia una foto di Mario Draghi e parla di "Italia Tradita". Per lui arriva la replica di Giuseppe Conte. Che non attacca ma sposta il piano, sancendo però una difficile ripresa del dialogo per una coalizione comune. 

"È vero, Enrico", scrive Conte, "L'Italia è stata tradita quando in Aula il Premier e il centrodestra, anziché cogliere l’occasione per approfondire l'agenda sociale presentata dal M5s, l’hanno respinta umiliando tutti gli italiani che attendono risposte: basta salari da fame e precarietà per i nostri giovani, buste paga più pesanti per i lavoratori, tutela delle 50mila piccole imprese dell'edilizia a rischio fallimento, lotta all'inquinamento vera e non trivelle e inceneritori". 

“L'agenda Draghi” da voi invocata", dice ancora Conte a Letta, "ha ben poco a che fare con i temi della giustizia sociale e della tutela ambientale, che sono stati respinti e umiliati sprezzantemente. Ma adesso non è più tempo di formule e giochi di palazzo. Ora ci sono le elezioni, non voteranno solo i noti commentatori di giornali e talk show che ci attaccano e i protagonisti dei salotti finanziari che ci detestano. Anche chi non conta e chi non ha voce potrà far pesare il proprio giudizio. Noi per loro ci saremo sempre".