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Draghi: "Dimissioni sofferte ma dovute, per affrontare emergenze serve un consenso ampio"

ROMA.  "Mercoledì scorso ho rassegnato le dimissioni, una decisione seguita al venir meno della maggioranza di unità nazionale che ha appoggiato il governo alla nascita. Oggi mi si permette di spiegare a voi e agli italiani questa decisione tanto sofferta quanto dovuta". Lo ha detto il premier Mario Draghi al Senato.

"Non votare la fiducia a un governo di cui si fa parte è un gesto politico chiaro", ha aggiunto pensando al M5s di Giuseppe Conte, "L'unica strada, se vogliamo ancora restare insieme, è ricostruire questo patto, a chiederlo sono soprattutto gli italiani".

Draghi ha fatto un excursus sui punti che dovrebbero guidare la prossima azione di governo: dalla riforma della giustizia a quella del Fisco, con la riduzione delle aliquote Irpef e la razionalizzazione dell'Iva, con un passaggio sulla necessità di "tenere lontane le mafie dai fondi del Pnrr, per onorare la memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino". 

Draghi ha parlato anche di agenda sociale "che parta dai disabili e i più deboli. L'inflazione ha causato nuove diseguaglianze".

Le parole di Draghi sono state interrotte da alcuni applausi, ai quali non hanno partecipato i senatori del M5s. 

"Il reddito di cittadinanza è una misura importante, ma deve essere migliorato per ridurre gli effetti negativi sul mercato del lavoro".