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Alla Camera lo Ius Scholae: cittadinanza ai figli di immigrati che hanno studiato a scuola per 5 anni

Immigrazione-scuola

ROMA. Alla Camera è il giorno dello Isu Scholae: al vaglio dell'aula di Montecitorio arriva la proposta di legge che punta a riconoscere la cittadinanza italiana ai figli minorenni degli immigrati che abbiano frequentato regolarmente per almeno 5 anni uno o più cicli scolastici. 

Un provvedimento che interesserebbe circa un milione di giovani, figli di stranieri, nati in Italia o arrivati quando avevano meno di 12 anni. 

Tutto il centrosinistra è d'accordo. Lega e Fratelli d'Italia sono compatti sul fronte del no.  Ieri nel voto della commissione Affari costituzionali che ha approvato il mandato al relatore Giuseppe Brescia, la Lega ha votato contro il testo insieme a Fdi. Forza Italia si, Annagrazia Calabria ha votato contro e Renata Polverini a favore.

Lega e Fratelli d'Italia si sono opposti in ogni modo: la cittadinanza "non è  un biglietto a premi" e "si decide a 18 anni", ha detto Matteo Salvini, mentre per Fdi si tratta di "uno ius soli mascherato". "Nel testo unico Pd-M5s la manifestazione di volontà è dei genitori stranieri e non dei ragazzi, il minore non è neppure ascoltato o considerato, ma diventa uno strumento per un lasciapassare alla cittadinanza facile" dicono i deputati di Fdi Emanuele Prisco e Augusta Montaruli.