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Emergenza grano, Putin offre i porti sottratti a Kiev: "Ma prima togliere sanzioni"

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MOSCA. "I porti del Mar d'Azov, Berdyansk e Mariupol, sono sotto il nostro controllo: siamo pronti a garantire un'esportazione senza problemi, anche del grano ucraino, attraverso questi porti". Sono le parole pronunciate ieri dal presidente russo Vladimir Putin.

Mosca quindi si dice pronta a "offrire" i porti sottratti a Kiev per sbloccare l'export del grano, ma allo stesso tempo Putin detta le condizioni. La seconda soluzione offerta infatti è una sorta di provocazione nei confronti dei paesi occidentali: "Se qualcuno vuole risolvere il problema dell'esportazione di grano ucraino, il modo più semplice è attraverso la Bielorussia. Nessuno lo sta impedendo. Ma per questo bisogna revocare le sanzioni alla Bielorussia".

Intanto i dirigenti Usa si sono incontrati regolarmente nelle ultime settimane con i colleghi europei e britannici per discutere un possibile quadro per un cessate il fuoco e per la fine della guerra in Ucraina attraverso un accordo negoziato.