NEW YORK. Smartphone sempre in mano, connessi 24 ore su 24 e vita ormai "dominata" dai social media. Gli effetti negativi che i social hanno oggi sulle persone sono oggetto di dibattito in tutto il mondo. Ma quando l'effettiva "ammissione" arriva dal colosso dei social network, il numero uno delle interazioni digitali, Facebook, la notizia stupisce. E non poco. David Ginsberg e Moira Burke sono due ricercatori del noto social fondato da Mark Zuckerberg, che nei giorni scorsi hanno pubblicato nella sezione "newsroom" di Facebook un lungo articolo di ricerca dal titolo "Is spending time on social media bad for us?". Tradotto: "Spendere tempo nei social media è pericoloso per noi?". E la risposta - data tra le righe - è affermativa.
Secondo i ricercatori il problema sta nell'utilizzo del mezzo: in sostanza, il consumo passivo fa male. Ma Facebook ha cercato, nel tempo, di arginare i pericoli. Come? "Stiamo provando a rendere Facebook un mezzo per interagire e sempre meno un luogo dove passare il tempo". Ma gli attacchi a Zuckerberg e i suoi, negli ultimi mesi, sono moltiplicati, e forse proprio per questo è arrivata una sorta di "risposta" da Facebook: la presunta "pericolosità" del mezzo è stata confermata anche da personalità che facevano parte del team, e che hanno dichiarato che "strumenti come Facebook distruggono il tessuto sociale della società". Accuse pesanti, che minano ancora oggi l'immagine del noto social, tra psicologi ed esperti del settore: ora una parziale ammissione anche da Facebook che lascia perplessi. Anche se - specificano i ricercatori - "dipende tutto da come la tecnologia viene usata".
Really proud to work at a company taking well-being so seriously. Here's a post we put out about this topic today....https://t.co/VAhsrWc74f
— David Ginsberg (@Ginso) 15 dicembre 2017
Really proud to work at a company taking well-being so seriously. Here's a post we put out about this topic today....https://t.co/VAhsrWc74f
— David Ginsberg (@Ginso) 15 dicembre 2017