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I giudici di Ancora: "La Asl verifichi se Antonio ha diritto al suicidio assistito"

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ANCONA. È arrivata la seconda decisione di un tribunale italiano sul suicidio assistito. Il primo era stato il caso di "Mario", camionista marchigiano che aveva ottenuto il via libera per poter mettere fine alla propria vita. Ora anche Antonio (nome di fantasia) 44 anni e tetraplegico da 8, assistito dall'Associazione Luca Coscioni, ha ottenuto che vengano "valutate le sue condizioni". Lo ha ordinato il tribunale di Ancona all'Asur Marche, che sosteneva di non dover agire in mancanza di una legge. Adesso i giudici invece chiedono di inviare a casa del malato l'équipe medica che dovrà verificare le sue condizioni e stabilire se il suo stato di salute prevede l'accesso al suicidio assistito, così come stabilito dalla Corte Costituzionale con la sentenza sul caso di Dj Fabo nel 2019.