Italia e mondo

Il domestico confessa: "Ho preso in braccio Samuele e l'ho lasciato cadere"

cANNIO-SAMUELE

NAPOLI. "L'ho preso in braccio, mi sono sporto e ho lasciato cadere il piccolo". È la confessione di Mariano Cannio, il domestico trentottenne accusato dell'omicidio del piccolo Samuele, di 4 anni, precitato dal balcone venerdì scorso a Napoli.

"Ho udito delle urla e mi sono spaventato consapevole di essere la causa di quello che stava accadendo. Sono fuggito e sono andato a mangiare una pizza", ha aggiunto. Il gip ha convalidato il fermo per omicidio volontario e disposto il carcere per pericolo di fuga. "Non pienamente accertato" il movente.