NEW YORK. "Sono orgoglioso dell'attacco, avrei voluto uccidere ancora". Queste, secondo l'emittente televisiva statunitense Abc - riprese poi dalla Cbs - le prime parole di Sayfullo Saipov, il 29enne uzbeko che ieri pomeriggio ha seminato il panico nelle strade di Manhattan con un pick-up falciando decine di persone su una pista ciclabile e uccidendone otto nel nome dell'Isis. Residente da tempo in America, dopo aver vissuto tra Ohio e Florida, Saipov si era trasferito a Paterson (New Jersey), dove si ritiene abbia affittato il veicolo con cui ieri - a poche ore dalla grande festa di Hallowe'en - ha portato a termine il suo atto terroristico a due passi dal World Trade Center.
Dopo aver travolto decine di persone sulla pista ciclabile (oltre alle otto vittime, almeno undici sono i feriti), il giovane uzbeko è sceso dal pick-up armato di una pistola spara chiodi: circondato dagli agenti di polizia, è stato colpito allo stomaco e immobilizzato. Dopo il ricovero nel Bellevue Hospital, Saipov è stato interrogato dall'Fbi mostrandosi - stando a quanto riportano i media statunitensi - abbastanza "collaborativo". Proseguono nel frattempo le indagini da parte del New York Police Department per cercare di risalire a eventuali complici.