Anche i governi utilizzano le “fake news” per influenzare l’opinione pubblica. Desta preoccupazione la clamorosa ammissione di Facebook in concomitanza con la pubblicazione delle 13 pagine di rapporto sulle richieste di dati da parte dei governi nell’ultimo semestre del 2016 (+9% rispetto alla prima metà dell’anno). Secondo quanto riportato dagli analisti del team di Zuckerberg, governi o “soggetti organizzati” tenderebbero a sfruttare profili falsi per diffondere “fake news” e documenti rubati a fini propagandistici. L’ultimo clamoroso caso registrato risalirebbe – nonostante le categoriche smentite a caldo da parte del fondatore del social - alle elezioni statunitensi dello scorso novembre. Il volume di tali attività, tranquillizzano da Menlo Park, è rimasto tuttavia “statisticamente molto piccolo rispetto al coinvolgimento generale nei confronti di questioni politiche”. Per scongiurare il ripetersi di episodi simili, Facebook ha già rimosso più di trentamila profili falsi in Francia, dove tra dieci giorni Marine Le Pen ed Emmanuel Macron si sfideranno nei ballottaggi delle presidenziali.