Italia e mondo

La chiesa non basta, il parroco proietta la messa al cinema (con i fedeli seduti): è polemica

 Don-Lumare

 

 

FIORANO (MODENA). La chiesa non è abbastanza capiente per accogliere tutti i fedeli a Pasqua? E che problema c'è? Apriamo il cinema parrocchiale, proiettiamo la liturgia sul grande schermo  e facciamo accomodare lì la gente. Il parroco di Fiorano, don Antonio Lumare,  l'ha pensata così. E l'ha attuata. Scatenando una polemica furiosa. Perché i cinema sono chiusi. I titolari arrancano, nessuno può godersi il lusso -ormai questo è - di vedere una buon film in sala. 

Il primo a sollevare il caso è stato l'artista Gino Andreoli: "C’era proprio necessità di utilizzare quel luogo? E’ di proprietà della parrocchia, non viene utilizzato a scopo di lucro ma solo per eventi benefici, ma resta un cinemateatro e, sicuro che il parroco non abbia trasgredito a nessuna legge, mi domando: non è poco rispettoso nei confronti di quelle persone che in luoghi identici lavorano e da oltre un anno non possono farlo?", si domanda Andreoli, che aggiunge:  "Non si contesta la legittimità della scelta, ma il senso della stessa".

Il prete non vede il problema: "Non so se dovessimo chiedere un permesso: abbiamo utilizzato lo spazio del cinemateatro come un salone: ci sono 400 posti, e all’interno della sala c’erano una settantina di persone, tutte controllate e distanziate con gli stessi accorgimenti attuati anche in chiesa. È  come avessimo avuto un salone polivalente", ha replicato don Lumare, "utilizzato come tale. Non era nostra intenzione offendere nessuno, ma solo garantire un’opportunità ai fedeli, che tra l’altro hanno assistito ad una cerimonia trasmessa via cavo, non a una rappresentazione artistica di nessun genere".