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Tangenti sugli appalti per i servizi ai più deboli: arresti all'Asl di Caserta

Nas-caserta

 

 

CASERTA. Assenteismo, corruzione e gare truccate sono al centro di un'inchiesta giudiziaria che ha provocato un terremoto alla Asl di Caserta, in Campania. I carabinieri del Nas hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del tribunale di  Napoli nord, nei confronti di 18 persone (12 agli arresti). Gli indagati - 76 in tutto - sono considerati a vario titolo  responsabili a vario titolo, di associazione per delinquere, falso, ricettazione, truffa e corruzione, turbata libertà degli incanti, traffico illecito d'influenze. Eseguito anche un sequestro di beni per 1,8 milioni di euro. Sotto accusa anche il presidente del consiglio regionale della Campania, Gennaro Oliviero. 

Secondo l'accusa il gruppo criminale ha gestito l'affidamento a poche ditte compiacenti, di lavori di adeguamento e ristrutturazione di locali aziendali gestiti direttamente dal Dipartimento di salute mentale, in cambio di somme di denaro e regalie varie. Sono emersi inoltre  falsi ed abusi, in ordine alla gestione di pazienti con patologie psichiatriche che venivano affidati a strutture esterne convenzionate (cogestori) senza alcuna valutazione del piano terapeutico riabilitativo da parte del competente organo specialistico (U.V.I.). 

I carabinieri del Nas inoltre hanno portato alla luce l'affidamento dei servizi di trasporto in emergenza (118) ad un'associazione di volontariato i cui vertici, in cambio, corrispondevano ad uno dei componenti della commissione aggiudicatrice ed ad altri dipendenti compiacenti dell'Asl, regalie o altri vantaggi  come  assunzioni di propri familiari. Inoltre venivano creati progetti finalizzati alla cura dei pazienti delle c.d. "fasce deboli", di fatto mai attuati e dunque destinati alla sola spartizione delle somme di danaro pubblico investito.