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Catalogna, Puigdemont chiede altri due mesi, ma Madrid lo gela: "Richiesta non valida"

Puigdemont

BARCELLONA. Il presidente della Catalogna Carles Puigdemont prende tempo: alla scadenza dell'ultimatum imposto da Mariano Rajoy sugli effetti della dichiarazione d'indipendenza di Barcellona da Madrid, chiede ancora due mesi. Il tempo necessario, si legge in una lettera inviata al premier spagnolo che lo aveva messo alle strette, per avviare un dialogo. La mossa di Puigdemont potrebbe essere utile per cercare di percorrere la strada verso l'indipendenza rimanendo nell'alveo della Costituzione, con la pressione per una sostanziale riforma della carta fondamentale della Spagna che adesso difende l'unità nazionale. Ma di certo non accontenta i catalani che il primo ottobre hanno accettato le manganellate della Guardia Civil pur di poter esprimere la propria volontà con il referendum. Il presidente catalano nella lettera ricorda di aver ricevuto il mandato di avviare il percorso verso la secessione, ma ribadisce anche che gli effetti della dichiarazione di indipendenza sono sospesi.

A stretto giro di posta la replica di Madrid. Il ministro della Giustizia, Rafael Catalá, rispedisce la lettera al mittente considerandola non valida "per mancanza di chiarezza". Stessi toni anche dal ministro degli Esteri, Alfonso Dastis: "Questa lettera non costituisce una risposta".