Italia e mondo

Cappellacci: "Conte? Mascetti che fa supercazzola e evoca lo spread"

ROMA. “Un Conte Mascetti che fa supercazzole con la ‘resilienza’ e usa l’arma disperata dello ‘spread’ per restare incollato alla sua poltrona”. Così Ugo Cappellacci, deputato e coordinatore regionale di Forza Italia, commenta l’intervento del presidente del Consiglio alla Camera. “Gioca d’azzardo con il presente e il futuro d’Italia, rilanciando promesse mai mantenute da un Governo che prima ha invitato gli italiani ad abbracciare un cinese, poi ha accumulato ritardi su ritardi per le mascherine, per le terapie intensive, per i ristori. Perché la coalizione di palazzo che lo sostiene – evidenzia Cappellacci- si è dedicata alle guerre per le poltrone, ai bonus per i monopattini, a scrivere ‘genitore 1 e genitore 2’ sulle nostre carte di identità anziché affrontare l’emergenza e programmare il futuro. Non ha nessuna credibilità una compagine raccogliticcia che prima invita gli italiani a fare compere e i ristoratori ad organizzarsi per poi ingranare la retromarcia, aggravando le conseguenze economiche della pandemia. Tragico più che comico è stato il riferimento al coinvolgimento del Parlamento, mortificato da un uso spregiudicato dei decreti legge, dei DPCM e dal ricorso patologico alla questione di sfiducia".

È patetico, secondo l'esponente azzurro,  "che l’uomo di fiducia di un partito che ha vantato la propria distanza rispetto ai Mastella e agli Scilipoti, ora chiami ‘costruttori’ i parlamentari da cui tenta di farsi salvare. Noi continueremo ad essere orgogliosamente all’opposizione di Conte e dei suoi alchimisti di palazzo. La vera responsabilità è mandare subito a casa un Governo di dilettanti, improvvisati che va solo alla ricerca di un pretesto per prolungare la propria disastrosa esperienza. Servono donne e uomini capaci di rifuggire gli egoismi e le ambizioni personali? Ecco, si faccia da parte e lasci spazio a persone che siano in grado di guidare la nostra comunità nazionale. La nuova casta grillina – ha concluso Cappellacci- deve andare a casa”.