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Strage a Las Vegas: l'Isis rivendica l'attacco ma per l'Fbi non è terrorismo

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LAS VEGAS. È una delle stragi da arma da fuoco peggiore nella storia degli Stati Uniti: 59 morti e oltre 500 feriti. L'attacco di domenica sera al concerto del Route 91 Harvest Festival, rassegna di musica country, in cui Stephen Paddock, pensionato americano di 64 anni, ha aperto il fuoco contro il pubblico, è ancora avvolto nel mistero. L'Isis ha rivendicato l'attacco, eppure polizia e Fbi smentiscono l'ipotesi terroristica: tra l'attentatore e le organizzazioni o i gruppi terroristici come lo Stato Islamico non ci sarebbe alcun legame.

Il killer di Las Vegas aveva nella sua camera d'albergo 23 armi da fuoco, tra le quali due fucili sistemati su treppiedi alla finestra,  e centinaia di munizioni. Dopo la strage, si è suicidato prima dell'arrivo della polizia."Era un investitore multimilionario", racconta il fratello, e pare non avesse alcun precedente penale. Eppure l'Isis, attraverso la sua agenzia di stampa ufficiale Amaq, ha dichiarato che Paddock era un “soldato dello Stato Islamico": sul movente e sul presunto legame dell'uomo con i terroristi indaga anche la Cia.

Dopo la strage, su Twitter sono arrivate le reazioni del presidente Trump: "Le mie più vive condoglianze alle famiglie delle vittime di questa terribile sparatoria", ha scritto.