ROMA. "Era necessario mettere misure che ci consentissero di proteggere lavoro e scuola: i due pilastri su cui ci siamo mossi". Così il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia intervistato a SkyTg24 questa mattina sul nuovo Dpcm. "Dispiace a tutti per il no ad alcuni svaghi e divertimenti - spiega Boccia - dispiace essere intervenuti sulle partite di calcetto e gli sport di contatto, ma in questo momento scuola e lavoro vengono prima".
"Oltre il 75% dei contagi di quest'ultima fase è avvenuta o in famiglia o per effetto del tempo libero - continua Boccia - esattamente l'opposto di quanto avveniva a marzo e aprile. L'utilizzo delle mascherine anche in casa con persone non conviventi è una raccomandazione. Il virus può entrare in casa anche dai figli. Dobbiamo essere noi genitori attenti". Il ministro anticipa anche l'arrivo di nuovi test certificati: "Non troverete nel decreto una novità importante, che uscirà invece con l'ordinanza del ministro della Salute: il via libera a molti test certificati dei paesi del G7, che permetterà di ridurre le file".