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"Il coronavirus è 9 volte su 10 la causa del decesso": il rapporto Iss sulle vittime

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CAGLIARI. Morti per il coronavirus o con? Quanto hanno influito le patologie preesistenti sui decessi dei positivi? Sono alcune delle domande più frequenti che, dall'inizio dell'emergenza a oggi, hanno affollato i pensieri (e i profili social) dei cittadini, scatenando spesso accesi dibattiti tra utenti e addetti ai lavori. C'era persino chi, in pieno lockdown, accusava la protezione civile di fornire dati sbagliati sulle vittime.

Oggi l'Istituto superiore di sanità fornisce per la prima volta una risposta, con statistiche e dati alla mano. "Il Covid-19 è la causa direttamente responsabile della morte nell’89% dei decessi di persone positive": questo si legge nell'ultimo rapporto che analizza l'impatto dell'epidemia sulla mortalità. In sostanza, 9 volte su 10 il coronavirus è stata la causa reale del decesso. Lo studio è stato condotto sulle informazioni riportate dai medici in 4.942 schede di morte, di soggetti diagnosticati microbiologicamente con test positivo al Sars-Cov-2. Nelle schede di morte sono certificate, oltre al Covid, quelle condizioni e malattie che hanno avuto un ruolo nel determinare il decesso.

"Nell'89% dei casi la morte - si legge nel rapporto Iss e Istat - è quindi causata direttamente da Covid-19, seppure spesso sovrapposto ad altre malattie preesistenti, e dalle sue complicanze". L'Istituto di Sanità specifica infatti che "è presumibile che il decesso non si sarebbe verificato se l’infezione da Sars-Cov-2 non fosse intervenuta".

"Nel restante 11% dei casi il decesso si può ritenere dovuto ad un’altra malattia (o circostanza esterna). In questi casi, Covid-19 è comunque una causa che può aver contribuito al decesso accelerando processi morbosi già in atto, aggravando l’esito di malattie preesistenti o limitando la possibilità di cure". 

Un altro punto fondamentale è quello legato alla "quota dei deceduti in cui il Covid-19 è la causa direttamente responsabile della morte": questa infatti, spiegano gli studiosi dell'Iss "varia in base all’età, sebbene sia comunque elevata a tutte le età". "Questa percentuale - aggiungono - è dell’81%, nella classe 0-49 anni ed aumenta nelle classi di età successive raggiungendo il valore massimo del 92% a 60-69 anni, per poi ridursi leggermente nelle ultime classi". 

E chi sosteneva che il coronavirus uccidesse solo i pazienti con malattie pregresse si dovrà ricredere. Secondo l'Iss infatti "il Covid-19 è una malattia che può rivelarsi fatale anche in assenza di concause: è successo nel 28,2% dei decessi analizzati, percentuale simile nei due sessi e nelle diverse classi di età. Solo nella classe di età 0-49 anni la percentuale di decessi senza concause è più bassa, pari al 18%".