ROMA. Deve scontare un cumulo di pene per 31 anni, 6 mesi e 10 giorni di carcere. Ma il sistema giudiziario italiano non riesce a portarla dietro le sbarre. Perché ogni volta che viene catturata - già venti volte tra Roma e Milano - per essere portata in cella è incinta.
Madonna H, 33 anni, bosniaca, ha un soprannome: Madame Furto. Responsabile di un'innumerevole serie di borseggi e furti, per molti dei quali è stata condannata, colpisce con rapidità e destrezza. Viene arrestata, ma esce sempre. Finora ci era riuscita, grazie a dodici gravidanze, che avevano costretto i giudici a rilasciarla.
Qualche giorno fa la Procura di Milano ha emesso un mandato di cattura per farle scontare tutte le pene. Ma Madame Furto è rimasta dietro le sbarre di Rebibbia, a Roma, solo 24 ore. Perché, si è scoperto, è in attesa del tredicesimo figlio: la gravidanza è al quinto mese, lo attesta un certificato medico. E le sue condizioni sono incompatibili con la detenzione.
"Considerato che" si legge nell'ordine di scarcerazione, "vi è fondato motivo di ritenere che sussistano i presupposti del rinvio obbligatorio dell'esecuzione della pena attesa la condizione della gravidanza, e che anche l'eventuale imposizione di una detenzione domiciliare risulta impraticabile, si ordina l'immediata liberazione del detenuto". Perché la donna vive in un camper. Quindi resta libera.