PALERMO. L’ergastolano Cataldo Franco, originario di Gangi (Palermo) e condannato per il sequestro e l’omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo, sciolto nell'acido nel 1996 dal gruppo di Giovanni Brusca per ritorsione contro il padre pentito, Santino, ha ottenuto la detenzione domiciliare per il rischio Covid-19. L’uomo, che tenne segregato il bambino per un periodo di circa due mesi, è anziano e malato: è tornato nella sua casa di Geraci Siculo (Palermo) per il pericolo che potesse contrarre in carcere il Coronavirus. Franco “restitui'” l’ostaggio – rapito per imporre al padre di ritrattare le proprie accuse – all’inizio della stagione delle olive, perché gli serviva il capanno in cui veniva tenuto il ragazzino, poi assassinato.