PADOVA. "Abbiamo ventimila euro di spese fisse al mese, il governo ce ne vuole dare 600?". Si sono incatenati davanti al loro salone i parrucchieri del centro La Dolce vita di Padova: una protesta contro la decisione del Governo di procrastinare, almeno fino a giugno, la chiusura della loro attività.
"Non è possibile aspettare ancora prima di riaprire", ha scritto su Facebook Massimiliano Pellizzari, presiedente dell'associazione dei commercianti padovani del centro. "Le attività non ce la fanno più, dopo due mesi di chiusura manca la liquidità, manca l'ossigeno e inizia a venir meno anche la speranza. Non una parola è stata proferita ieri dal presidente del consiglio sulle misure a sostegno dell'economia, tranne il bonus vergognoso di 600 euro e la possibilità di chiedere un banca un prestito per pagare altri debiti. Il Paese è in ginocchio e nessuno si rende davvero conto del pericolo che stiamo correndo. Il ministro dell'Interno ha diramato 15 giorni fa una nota a tutti i Prefetti mettendoli in guardia sul rischio di possibili disordini e sommosse popolari. Quelle di stamattina purtroppo sono le avvisaglie".