ROMA. Anche 155 chiamate in un mese, per sentirsi proporre offerte o simili. Il garante della Pirivacy ha comminato una gigantesca multa a Tim per l'aggressività del suo marketing telefonico: entro trenta giorni la compagnia dovrà pagare, salvo ricorsi, una sanzione di 27.802.946 euro. Le violazioni hanno interessato, nel complesso, alcuni milioni di cittadini.
"Dal gennaio 2017 ai primi mesi del 2019, sono arrivate all’Autorità centinaia di segnalazioni relative, in particolare, "alla ricezione di chiamate promozionali indesiderate effettuate senza consenso o nonostante l’iscrizione delle utenze telefoniche nel registro pubblico delle opposizioni, oppure ancora malgrado il fatto che le persone contattate avessero espresso alla società la volontà di non ricevere telefonate promozionali. Irregolarità nel trattamento dei dati venivano lamentate anche nell’ambito dell’offerta di concorsi a premi e nella modulistica sottoposta agli utenti da Tim".
Il garante della Privacy si è avvalso della collaborazione del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza: sono emerse numerose e gravi violazioni della disciplina in materia di protezione dei dati personali.
Tra i milioni di telefonate promozionali effettuate in sei mesi nei confronti di “non clienti” l’Autorità ha accertato che le società di call center incaricate da Tim hanno, in molti casi, contattato gli interessati senza il loro consenso. Una persona è stata chiamata 155 volte in un mese. In circa duecentomila casi, sono state contattate anche numerazioni “fuori lista”, cioè non presenti negli elenchi delle persone contattabili di Tim. Sono state rilevate poi altre condotte illecite come l’assenza di controllo da parte della società sull’operato di alcuni call center; l’errata gestione e il mancato aggiornamento delle black list dove vengono registrate le persone che non vogliono ricevere pubblicità; l’acquisizione obbligata del consenso a fini promozionali per poter aderire al programma “Tim Party” con i suoi sconti e premi.
Oltre alla sanzione, l’Autorità ha imposto a Tim 20 misure correttive, tra divieti e prescrizioni. In particolare, ha vietato a Tim l’uso dei dati a fini di marketing di chi aveva espresso ai call center il proprio diniego a ricevere telefonate promozionali, dei soggetti presenti in black list e dei “non clienti” che non avevano dato il consenso.
La società non potrà più utilizzare neanche i dati della clientela raccolti mediante le app “My Tim”, “Tim Personal” e “Tim Smart Kid” per finalità diverse dall’erogazione dei servizi senza un consenso libero e specifico.
Bombardamento di chiamate promozionali, multa da 28 milioni alla Tim per marketing aggressivo
- Redazione