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"Almeno mirate bene", sotto accusa il carabiniere che ironizzò sui gavettoni contro Salvini

 

 

CASERTA. "Almeno mirate bene". Un commento goliardico, una battuta, pronunciata da un maresciallo dei carabinieri per stemperare gli animi di una manifestazione contro il ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Un commento che rischia di costare caro ora al militare, Stanislao Di Biase, perché è finito in rete. E ora su di lui è stato aperto un procedimento disciplinare interno.

Era il 15 agosto, il giorno di ferragosto. Il vicepremier si trovava a Castel Volturno per incontrare il comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica. Fuori però, sotto il sole cocente di una delle giornate più calde della stagione, un gruppo di oppositori del ministro della Difesa, manifestava tra cori e palloncini pieni d'acqua lanciati in aria. E proprio uno dei gavettoni ha raggiunto il maresciallo, che ha reagito con una battuta pronta: "La vogliamo finire? Almeno mirate bene". Frase ripresa da una camera vicina e subito finita in rete.

"Dopo essere stato colpito da un gavettone d’acqua, il collega ha fatto una battuta per stemperare gli animi surriscaldati dei manifestanti nei confronti del ministro dell’Interno", spiegano i rappresentanti sindacali della Silp e Cgil Caserta, " Il ministro non era nemmeno presente. Era impegnato con il comitato. Quella di Di Biase era una riflessione giustificata". 
Inoltre i militari erano a conoscenza del percorso che Salvini avrebbe percorso per uscire dalla struttura. Il leader del carroccio sarebbe passato dall'uscita secondaria senza dover incontrare i manifestanti. 
 
"Il servizio d’ordine del ministro Salvini ha saputo fronteggiare con un pizzico di ironia la protesta,  stemperando i toni molto tesi degli ultimi giorni, dove invece contestatori del ministro Salvini hanno avuto duri scontri con le forze di polizia", si legge su Infodifesa.it, dove un collega difende Di Biase, "Pare, invece, che l’ironia del maresciallo non solo non sia stata colta nei corridoi del Viminale e del Comando generale dell’Arma fermi su intransigenti rilievi disciplinari di quanto accaduto, ma nessun politico, compreso il ministro della Difesa (almeno per il momento) abbia realmente compreso l’affermazione del carabiniere o, quantomeno, preso le parti".