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Antimafia: "Ultrà ucciso, un'esecuzione a Roma: intrecci fra criminalità e sport"

Diabolik

ROMA. "Una vera e propria esecuzione mafiosa nella Capitale, un capo ultrà cui avevano sequestrato 2 milioni. Numeri e fatti danno la dimensione non solo degli intrecci tra sport e criminalità, ma anche di quanto questa abbia affondato le radici a Roma". Così il presidente della commissione Antimafia Morra commenta l'uccisione di Fabrizio Piscitelli, alias Diabolik, capo ultrà della Lazio vittima di un agguato nel parco degli Acquedotti: è stato freddato con un colpo di pistola sparato dietro l'orecchio sinistro da un uomo travestito da runner. Piscitelli in passato era finito sotto accusa per narcotraffico e aveva anche tentato la scalata alla società con intimidazioni al presidente Lotito. 
Identificate intanto le 5 persone che nella notte avrebbero appeso uno striscione in onore di Piscitelli sul ponte degli Annibaldi, vicino al Colosseo.