ROMA. C'è una bozza per far tornare le Province ed è pure stata discussa da membri del governo al tavolo tecnico-politico della conferenza Stato-Città. Ma il vicepremier del M5S Luigi Di Maio proprio non ci sta: "Questa storia mi sembra assurda. Io altre 2500 poltrone in più dove i partiti possono piazzare i loro amici non le voglio. Nel progetto complessivo di governo non ha proprio senso aprire 2500 poltrone nuove, peraltro pagate con i soldi degli italiani. È una cosa che non permetteremo. Non mi va giù", attacca.
E prosegue rispondendo alle obiezioni di coloro che vorrebbero reintrodurle: "Ci sono territori abbandonati? È vero, purtroppo, ma non si aiutano certo rimettendo in piedi un vecchio carrozzone e tirando fuori dal cilindro altri assessori, altri consiglieri, altri presidenti!l. Ma per favore, non prendiamoci in giro. Già me la immagino la corsa di certe volpi a piazzare amici, amichetti e portatori di voti. Lo Stato", prosegue Di Maio, "ha l’obbligo di assicurare i suoi servizi ai cittadini. Per le tasse che pagano gli italiani, le scuole dei loro bambini dovrebbero già stare in piedi ed essere pulite, non è che si può dire alle mamme “te le metto apposto (dovrebbe essere "a posto", ndr) regalando altri 2500 incarichi politici. Ad ogni modo trovo inutile anche discuterne. Quelle 2500 poltrone in più", conclude il pentastellato, " con il MoVimento 5 Stelle non passano. No ad altri serbatoi clientelari, no ad altra burocrazia. Bisogna semplificare le cose, non complicarle".
Di Maio: "Province? M5S non darà 2500 poltrone agli amici dei partiti"
- Redazione