CATANIA. Facevano arrivare in Italia le ragazze nigeriane, spesso minorenni, con la falsa promessa di un lavoro stabile. Poi le obbligavano a prostituirsi. Sono tre donne e un uomo, tutti cittadini nigeriani, gli arrestati che oggi sono finiti nel carcere di Caserta con l'accusa, a vario titolo, di tratta di persone pluriaggravato dalla transnazionalità del reato, aver agito in danno di minori, delitti di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione. L'organizzazione che gestiva la tratta delle baby-prostitute in Sicilia è stata smantellata al termine di una complessa inchiesta della polizia di Catania: l'operazione "Ugbo", partita grazie alle confessioni di una giovane che era stata "reclutata" in Nigeria. Così i suoi aguzzini sono finiti in manette: si tratta di Helen Ihama, di 42 anni, Eddy Ihama, di 36 anni, Epios Amolwi, di 31 anni, Juliet Eghianruwa, di 25 anni. La squadra mobile di Catania ha ricostruito, dal racconto della testimone, la rete che i quattro avevano architettato: dalla fase di reclutamento di donne e bambine in Nigeria all'arrivo in Italia, fino all'incontro organizzato con la "madame" e l'avvio alla prostituzione su strada.
Tratta di baby prostitute nigeriane in Italia, scattano gli arresti
- Redazione