Italia e mondo

Zingaretti: "Grazie all'Italia che non si piega a un governo pericoloso"

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ROMA. "Viva la democrazia italiana, che dà lezione ogni volta che può. Sono contento per l'Italia". Lo spoglio dei voti non è ancora finito ma quando arriva al quartier generale del suo comitato elettorale, Nicola Zingaretti sa già di aver vinto le primarie del Pd con un buon distacco rispetto ai due sfidanti. Sono stati proprio Roberto Giachetti e Maurizio Martina ad anticipare i tempi riconoscendogli la vittoria e incoronandolo nuovo segretario nazionale del Partito democratico.

Il primo discorso del nuovo leader dem è un lungo ringraziamento a un centrosinistra che prova a risollevarsi dalle batoste ricevute negli ultimi tempi, da un'emorragia costante di voti che, spera il governatore del Lazio, si dovrebbe essere fermata. "Grazie all'Italia che non si piega - dice Zingaretti dal palco - e vuole arginare un governo illiberale e pericoloso. Grazie ai ragazzi che abbiamo visto in fila davanti ai gazebo e agli anziani, i partigiani novantenni, li abbraccerei tutti, che sono andati ai gazebo a votare e avete forza di lottare per la democrazia". 

Secondo il nuovo segretario, dalla chiamata alle armi con l'appuntamento delle primarie è arrivato "un primo segnale: molti sono tornati, stanno tornando. Dobbiamo costruire un nuovo Pd, un campo largo per voltare pagina in questo Paese". E oggi "è un inizio". Senza illusioni, però: "La destra ha conquistato il potere e non lo cederà in maniera semplice. E io non mi considero un capo ma un leader di una comunità che dovrà stare in campo".