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Popolo della famiglia, divorzio e veleni in Sardegna: Adinolfi contro Agus

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CAGLIARI. Si erano tanto amati. Ma i divorzi, si sa, sono dolorosi. Ancora di più quando si consumano nel Popolo della famiglia, “soggetto politico aconfessionale e valoriale, di ispirazione cristiana (che mette al centro la dottrina sociale della Chiesa)”. E così anche dopo l’addio possono restare vecchie ruggini e vari dissapori. Come è avvenuto in Sardegna, dove Alberto Agus, avvocato, candidato alle ultime politiche di un movimento con più risultati mediatici che elettorali, ha preferito ribadire l'avvenuto distacco con un post su Facebook: “Depositerò presso la polizia postale querela nei confronti di chiunque, in occasione della competizione elettorale per l'elezione del Consiglio regionale sardo, assocerà il mio nome al movimento politico denominato "Il Popolo della Famiglia", da cui mi sono dimesso da ogni carica oltre 8 mesi fa, attraverso la diffusione di messaggi, video ed altre forme di comunicazione datate”.

Ma Mario Adinolfi, presidente nazionale del Popolo della famiglia nonché direttore del quotidiano “La Croce”, non ha gradito il commento dell’ex candidato. E ha risposto per le rime, senza porgere l’altra guancia, con lo stesso mezzo social:  “Alberto Agus è stato candidato sindaco del Popolo della Famiglia nella città di Cagliari e capolista alla Camera del Popolo della Famiglia alle elezioni del 4 marzo 2018. E adesso denuncia stoc…”