ROMA. Ci sono anche due sardi tra i 33 italiani insigniti dell'onorificenza al Merito della Repubblica italiana. Il capo dello Stato, Sergio Mattarella ha individuato, tra i tanti esempi presenti nella società civile e nelle istituzioni, alcuni casi significativi di impegno civile, di dedizione al bene comune e di testimonianza dei valori repubblicani. Ecco chi sono e le motivazioni per cui sono stati insigniti dell'onorificenza.
Massimiliano Sechi, 32 anni (Sassari), Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana "per il suo encomiabile esempio di reazione alle avversità, spirito costruttivo e impegno sociale”.
"Affetto da una focomelia che lo ha costretto sulla sedia a rotelle. Deve affrontare da subito il pietismo delle persone e il bullismo. Un lungo periodo di depressione lo porta a buttarsi nei videogiochi, grazie ai quali diventa popolare (è campione dei Gec –Giochi elettronici competitivi). Si rende conto di avere una grande responsabilità nei confronti delle migliaia di persone che lo seguono: decide quindi di reagire dando un nuovo senso alle sofferenze".
"Nel 2015 fonda l’Associazione Massimiliano Sechi definendola la sua “risposta alla disabilità”. L’iniziativa dell’Associazione nasce dalla consapevolezza delle difficoltà che un disabile, la sua famiglia e l’ambiente che lo circonda debbano affrontare, sopportare e superare per avere una vita dignitosa. È promotore del progetto “No Excuse”, con cui intende “invitare tutte le persone a non avere scuse e ad impegnarsi nella società”. In pochi anni viene contattato da alcune delle più importanti aziende italiane ed internazionali come Coach e Consulente dei top Manager con l’obiettivo di far capire cosa voglia dire NIENTE SCUSE".
Claudio Madau, 37 anni (Oristano), Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana "per la sua preziosa iniziativa a supporto della condizione dei malati durante la degenza ospedaliera”
"Libraio. Ideatore di Dottor Libro, la prima rassegna letteraria pensata e organizzata negli ospedali romani di San Giovanni e San Camillo. Dal 2005 si è trasferito dalla Sardegna a Roma dove ha aperto una libreria in via dell’Amba Aradam, accanto all’ospedale San Giovanni. Dal 2016 ha cominciato ad organizzare incontri letterari per i pazienti dell’Ospedale per contribuire ad alleviare la condizione gravosa della degenza. Gli eventi si svolgono a cadenza settimanale e ogni autore ha l’occasione di parlare del suo libro confrontandosi con i pazienti".