ROMA. L'ipotesi di un'ecotassa sulle auto non elettriche sta accendendo il dibattito nel governo. Dopo le proteste di imprese e sindacati, stamattina è arrivato un secco no dal vicepremier Matteo Salvini che, ai microfoni di Radiouno Rai si è detto "assolutamente contrario a ogni forma di nuova tassa su un bene già ipertassato in Italia". Perché "se ci sono bonus per chi vuole cambiare, benissimo, ma non penso che ci sia qualcuno che ha un euro3 diesel per il gusto di avere la macchina vecchia, evidentemente non ha i soldi per comprarsi la macchina nuova".
Gli alleati della Lega, però, hanno un'opinione diversa. Dopo che l'altro vicepremier, Luigi Di Maio aveva rassicurato tutti ("Non esiste nessuna nuova tassa per auto già in circolazione. Chi ha un Euro3 o qualsiasi altra macchina non pagherà un centesimo in più"), è arrivato il commento del sottosegretario all'Economia Laura Castelli: "La volontà del governo è quella di tenerla. È nel contratto di governo. Le persone meno abbienti non sono colpite". La norma, ha aggiunto Castelli, "non colpisce né chi ha ha un'auto vecchia né chi acquista un'utilitaria di piccola cilindrata"
L'emendamento 5 Stelle che ha acceso il dibattito era stato approvato nella notte tra martedì e mercoledì alla manovra di bilancio. Prevede incentivi dai 1.500 ai 6 mila euro per chi acquista - tra il 2019 e il 2021 - un'auto nuova con emissioni tra zero e 90 grammi per chilometro di anidride carbonica: elettrica, ibrida o poco inquinante. La norma però introduce una nuova tassa da 150 a tremila euro per chi sceglie invece le utilitarie, cioè le auto con emissioni superiori ai 110 grammi per chilometro.
Ecotassa sulle auto che inquinano, stop di Salvini. Ma il M5S: è nel contratto di governo
- Redazione