In Sardegna

Maxi truffa del fotovoltaico in Sardegna: scatta il sequestro di 22 milioni

Pannelli-fotovoltaici-generica

CAGLIARI. Oltre 22 milioni di euro tra beni mobili e immobili. A tanto ammonta il sequestro conservativo emesso dalla Corte dei Conti ed eseguito dal Nucleo di polizia economico finanziaria di Cagliari nell'ambito dell'operazione Helios, che lo scorso anno aveva portato alla luce una maxi truffa nel settore del fotovoltaico. Nel mirino delle Fiamme gialle l'azienda Su Scioffu di Villasor che avrebbe indebitamente beneficiato di incentivi pubblici, erogati per l'esercizio di impianti fotovoltaici". Il provvedimento ha riguardato oltre 90 terreni e un credito Iva di oltre un milione e mezzo di euro, maturato e rimborsabile all'azienda ma congelato per effetto del sequestro.

L'attività della Guardia di finanza prende avvio da una serie di indagini effettuate nei mesi scorsi dalle Fiamme gialle e dal Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Regione che hanno portato alla scoperta di un articolato meccanismo di frode connesso alla realizzazione di un impianto industriale di serre fotovoltaiche dichiarato indebitamente come "strumentale" a un'attività agricola con lo scopo di accedere ai fondi pubblici erogati dalla partecipata Gse spa. Grazie a questo stratagemma tra 2011 e 2015 l'impresa di Villasor aveva percepito contributi non dovuti per oltre 22 milioni di euro sottraendo al fisco 42 milioni di euro di Ires e 35 milioni di Irap. Il management e il rappresentante legale dell'azienda sono stati denunciati alla procura per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e per infedele dichiarazione.

Nel luglio 2015 erano intervenuti i primi provvedimenti cautelari penali che avevano colpito gli impianti realizzati dalla società in provincia di Cagliari e i profitti illecitamente percepiti, mentre lo scorso anno sono state segnalate alla procura regionale della Corte dei conti alcune figure dirigenziali dell'azienda ritenute responsabili dagli inquirenti di aver indotto in errore Gse cagionando un danno contabile di 22 milioni di euro pari all'importo delle contribuzioni ottenute. Con il decreto di sequestro la Corte dei conti ha inteso vincolare il patrimonio della società a garanzia del ristoro del danno cagionato.