VILLASOR. Doveva essere la più grande serra fotovoltaica d’Europa. Invece era una gigantesca truffa, che ha portato alla scoperta di un’evasione fiscale da 42 milioni di euro e all’incasso – indebito – di 22 milioni di euro di incentivi pubblici. Nuova tegola giudiziaria sugli impianti di Su Scioffu, a Villasor. Stavolta ad agire – dopo il sequestro del maxi impianto del 2015 da parte del Corpo forestale – è la Guardia di Finanza, nucleo di polizia tributaria del comando provinciale di Cagliari.
L’articolata indagine ha preso il nome di Helios e si innesta sulla precedente operazione: l’impianto doveva servire ad alimentare le attività agricole della serra, si è scoperto che era stato messo in piedi un articolato meccanismo buono solo per succhiare i fondi degli incentivi statali. Tanto che, è emerso dall’attività degli inquirenti, il fatturato derivante dal lavoro della terra si aggirava tra lo 0 e lo 0,1 per cento del totale. La natura industriale dell’impresa, e non agricola, è stata dimostrata anche da una perizia disposta dalla Procura, dalla quale è emersa l’impossibilità di coltivazione dei prodotti dichiarati all’interno di una serra. La denominazione “agricola” dell’impresa ha reso possibile anche l’accesso a un regime fiscale agevolato. I finanzieri hanno spulciato le carte e ricostruito tutti i passaggi di denaro: nelle casse della società sono entrati 22 milioni di euro per i quali adesso arriva l’accusa di danno erariale.