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CAGLIARI. Dopo la notizia del blocco dei fondi destinati ai comuni per mancanza di liquidità da parte del Governo, e le polemiche dell'opposizione contro la presidente della Regione, accusata di "spostare l'attenzione" con la sua denuncia, arriva il punto di vista della Cisl.
La Cisl Sardegna esprime “forte preoccupazione per la notizia del congelamento dei fondi destinati ai Comuni sardi, come riportato oggi dalla stampa. Il blocco del Fondo di solidarietà comunale e del Fondo di sviluppo e coesione, con il conseguente stop agli stanziamenti per opere pubbliche, servizi essenziali e manutenzioni, rappresenta un colpo durissimo per l’intera collettività”. Lo afferma il segretario generale del sindacato in Sardegna, Pier Luigi Ledda. “In gioco ci sono oltre 3 miliardi di euro destinati a sanità territoriale, scuole, reti idriche, strade e manutenzione urbana. Si tratta – sottolinea il leader della Cisl - di risorse fondamentali per garantire non solo l’efficienza amministrativa, ma anche la qualità della vita delle cittadine e dei cittadini della Sardegna. I sindaci sardi, già alle prese con bilanci fragili e con le sfide del post-pandemia, rischiano ora di dover sospendere servizi indispensabili come gli asili nido, la gestione del verde pubblico, l’assistenza sociale e i lavori infrastrutturali programmati da mesi”.
La Cisl denuncia “il rischio concreto che questa situazione porti a una paralisi amministrativa e a un forte impatto occupazionale, soprattutto per i lavoratori e le lavoratrici impiegati nei servizi comunali e nei cantieri. Senza un immediato sblocco delle risorse e una presa di responsabilità da parte del Governo centrale, l’autonomia e la sostenibilità dei nostri enti locali sono seriamente compromesse.” In chiusura l’appello del segretario alla Regione e a tutti i parlamentari sardi, “affinché si attivino con urgenza con il Governo per ottenere garanzie concrete sui tempi di sblocco dei fondi. È necessario un confronto istituzionale immediato per evitare che i Comuni siano lasciati soli davanti all’ennesima emergenza finanziaria. La Cisl continuerà a vigilare e a farsi portavoce delle istanze dei territori, dei lavoratori e delle comunità locali, perché lo sviluppo della Sardegna non può essere messo in stand-by da scelte tecniche o da ritardi burocratici”.