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UTA. Carenza di agenti penitenziari e riduzione ai minimi termini di personale contabile e dirigenza penitenziaria. Questi sono i punti critici evidenziati oggi da Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”.
Sempre secondo la Caligaris, si tratta di “dati che pesano sul trattamento delle persone private della libertà e sugli equilibri dell’Istituto e sui diritti”. I problemi riguardano l’interno sistema del pagamento dei servizi, ricordando che il personale amministrativo (mancante) si occupa anche della gestione dei conti correnti dei/delle detenute gestendo le loro entrate e uscite.
“Il numero esiguo di personale contabile non è purtroppo un problema di esclusiva competenza di Cagliari-Uta, ne soffrono molto anche le colonie penali. La realtà della casa circondariale è però particolarmente delicata perché – sottolinea la presidente di Sdr – riguarda circa 700 detenuti (38 donne) e un complesso dove quotidianamente si muovono oltre un migliaio di persone”.
“Appare veramente paradossale – conclude Caligaris – che il ministero della Giustizia, mentre si appresta ad aprire nel villaggio penitenziario di Cagliari-Uta un padiglione, riservato a 92 detenuti della massima sicurezza, non si preoccupi di dotare la struttura di Personale Penitenziario in grado di gestire l’intero sistema, garantendo i diritti”.