In Sardegna

Transumanza del gusto, Sardegna e Toscana insieme a Firenze (video)

 

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FIRENZE. La cucina come chiave per rinsaldare anche i rapporti commerciali, turistici, enogastronomici tra Sardegna e Toscana. È stato il leit motiv del convegno che si è svolto oggi nella sede della Regione Toscana (a Palazzo Guadagni Strozzi-Sacrati), momento conclusivo dell’evento ‘Transumanza delle Eccellenze di Gusto’ ideato da Confcommercio Fipe Sardegna e realizzato con il sostegno della Camera di Commercio di Cagliari-Oristano e la collaborazione di Confcommercio Toscana e che ha visto, nella serata di giovedì, il gemellaggio ai fornelli tra dieci chef sardi in altrettanti ristoranti di Firenze e Arezzo. 

I lavori del convegno, moderati dal direttore generale di Confcommercio Sud Sardegna, Giuseppe Scura, sono stati aperti dai saluti istituzionali del presidente della Regione ToscanaEugenio Giani e di Marzia Cilloccu, dell’Ufficio di Gabinetto dell’assessorato regionale sardo al turismo, artigianato e commercio. Il sistema delle Camere di Commercio è stato rappresentato da Massimo Guasconi, presidente Unioncamere Toscana, Massimo Manetti, presidente della Camera di Commercio di Firenze, Nando Faedda e Cristiano Erriu, rispettivamente vicepresidente e segretario generale della Camera di Commercio Cagliari – Oristano.

A seguire, la proiezione del trailer del documentario 'Transumanze', realizzato da Andrea Mura.

"Il cibo è cultura, una forma di linguaggio che da sempre mette in connessione i popoli – ha detto il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano, che è anche vicepresidente vicario di Fipe nazionale – ed ecco perché abbiamo accolto volentieri l’idea di questo gemellaggio che celebra l'antica tradizione della transumanza, non solo come percorso fisico, ma come viaggio culturale che unisce la Sardegna e la Toscana attraverso i sapori e le tradizioni locali. Ogni piatto racconta storie di passione, fatica e autenticità nel segno della cultura pastorale che ha modellato il paesaggio, le comunità e l’enogastronomia delle nostre regioni, entrambe con una forte identità rurale. La stessa autenticità che i nostri chef e ristoratori portano a tavola ogni giorno, innamorati di antiche usanze che continuano a ispirare la nostra identità contemporanea”. 

“La transumanza, antica pratica che vedeva gli allevatori spostarsi con i loro greggi alla ricerca di pascoli più verdi, è stata scelta come filo conduttore del progetto per sottolineare la continuità tra passato e presente, tra tradizioni e innovazione. Il mondo agropastorale per noi sardi ha sempre rappresentato un punto di partenza. Le nostre tradizioni, la nostra cultura, molti dei nostri codici non scritti sono l'eredità e l'eco di quelle campagne ma anche officina di tradizione enogastronomica e gusto nella tavola. Nella transumanza noi sardi abbiamo portato il nostro lavoro, il nostro know how ma anche le nostre tradizioni e oggi da sardi, da imprenditori, da ambasciatori enogastronomici, siamo emotivamente coinvolti in questo ripercorrere le origini. La Toscana ci ha accolto un tempo quando cercavamo una casa per noi e le nostre famiglie e oggi rinnova la sua ospitalità con questo bellissimo progetto”, ha invece dichiarato il presidente di FIPE Sardegna Emanuele Frongia.

Per Nando Faedda, vicepresidente della Cciaa di Cagliari-Oristano, “la transumanza, un tempo pratica millenaria, oggi si rinnova attraverso il cibo, un linguaggio universale che unisce le persone. Abbiamo dimostrato che la collaborazione tra territori può generare ricchezza e sviluppo, valorizzando le eccellenze locali e promuovendo un turismo sostenibile e di qualità. Questo è solo l’inizio di un lungo percorso, sono certo che questo progetto lascerà un segno indelebile, ispirando nuove iniziative e rafforzando i legami tra la Sardegna e la Toscana”.

Sulla stessa linea anche il segretario generale della Camera di Commercio, Cristiano Erriu, che ha ricordato come la Toscana sia stata per molti anni luogo di emigrazione per molti sardi. “A differenza di altri casi i gruppi di emigrati sardi, in Toscana - ha detto Erriu - non si sono accalcati nelle città ma dispersi nelle campagne. Si sono insediati nei poderi adattandosi agli insediamenti preesistenti nei diversi luoghi. Si sono trasferiti con intere famiglie, uomini e donne. Hanno trasferito le attività economiche originarie, hanno garantito la continuità di mestiere: dentro i poderi – ha sottolineato - sono stati portati modelli sociali e culturali, forme di produzione della società di provenienza. Questo gemellaggio non è solo un incontro di sapori, ma è una promessa: quella di continuare a lavorare insieme, di crescere insieme, di fare rete e di guardare al futuro con l'orgoglio di chi sa che il buon cibo è un ponte che unisce culture, popoli, terre e cuori”.

Il Gambero Rosso con il giornalista Giuseppe Carrus ha infine illustrato i legami tra i saperi e i sapori valorizzando le paste tipiche della Sardegna, a partire da lorighitas e fregola.