VILLACIDRO. Parte da Villacidro la proposta concreta degli agricoltori soci di Coldiretti Cagliari per la riapertura di una biofabbrica sarda dedicata alla produzione di insetti utili. Un progetto portato avanti da tempo Dali agricoltori di Coldiretti che punta a ridurre l’uso di fitofarmaci, anche se consentiti, in favore di una gestione agricola sempre più sostenibile. Se ne parla sabato 30 novembre nell’Auditorio Santa Barbara (piazza S.Barbara - Villacidro) con inizio alle ore 9 quando esperti e agricoltori si confronteranno sul tema tanto sentito soprattutto nel territorio.
Si tratta di un’esigenza strategica per l’agricoltura sostenibile. In passato, la Sardegna vantava una biofabbrica che però, con il passare degli anni, è stata chiusa costringendo oggi molti agricoltori a importare insetti da altre regioni italiane o dall’estero. Questo comporta due principali criticità: da un lato, l’aumento dei costi per gli agricoltori; dall’altro, l’inefficacia di insetti che, dopo lunghi viaggi, arrivano spesso stremati e meno efficienti nel contrastare i parassiti nocivi. “Gli agricoltori sardi vogliono tornare protagonisti di una pratica virtuosa, riducendo al minimo l’impiego di altre sostanze e potenziando l’uso di metodi naturali per proteggere le colture”, sottolinea Luca Saba, direttore di Coldiretti Cagliari.
All’appuntamento, ci saranno, tra gli altri: il professor Ignazio Floris della Facoltà di Agraria dell’Università di Sassari; rappresentanti di Sardegna Ricerche; i vertici Coldiretti Cagliari. Il dibattito sarà arricchito dagli interventi dei presenti tra mondo agricolo e istituzioni. Il confronto sarà incentrato sulla necessità di ripristinare in Sardegna la biofabbrica per sostenere l’agricoltura locale e promuovere una gestione più responsabile dell’ambiente e delle risorse naturali.
A seguire, dalle ore 11, Villacidro ospiterà la tradizionale Festa Provinciale del ringraziamento di Coldiretti Cagliari. È un momento di comunità profondamente sentito da agricoltori e allevatori della Sardegna. La messa, celebrata da Don Giuseppe Orrù, rappresenterà un’occasione simbolica per riunire il mondo agropastorale e ringraziare per i frutti della terra e del lavoro svolto nelle campagne.
“Questo evento racchiude il senso profondo della nostra tradizione agricola e pastorale – commenta Giorgio Demurtas – è un momento in cui le famiglie di agricoltori e allevatori si incontrano per condividere valori e prospettive per il futuro”.