In Sardegna

Sassari, detenuto rientra in carcere con 50 dosi di cocaina ed eroina nell'intestino

IL-CANE-E-IL-CARCERE

SASSARI. Un detenuto al rientro da un permesso al carcere di Sassari, controllato dagli agenti, è stato trovato in possesso di 50 dosi di cocaina ed eroina nascoste nelle parti intime. 

L'operazione anti droga è stata condotta dal nucleo cinofili con il cane poliziotto Leo e la polizia penitenziaria di Sassari. Lo fa sapere la Uil Pa polizia penitenziaria della Sardegna.

"Il risultato è frutto di approfondite indagini info-investigative che hanno determinato la necessità di impiegare il nucleo cinofili per effettuare il controllo sulla persona durante il rientro in istituto", scrive su un comunicato.

"Il cane Leo ha segnalato immediatamente il soggetto, si sono quindi attivate le procedure per ottenere il permesso per l’invio del sospettato in ospedale per controlli radiografici che hanno evidenziato la presenza degli ovuli nel cavo rettale".

Il segretario generale della Uil Pa polizia penitenziaria della Sardegna Michele Cireddu aggiunge: "Lo straordinario fiuto di Leo e la capacità operativa degli uomini della polizia penitenziaria di Sassari hanno scongiurato l’introduzione delle sostanze stupefacenti destinate con molta probabilità allo spaccio interno. Crediamo sia un'operazione importante", dice.

Poi attacca: "Intanto nonostante le promesse del sottosegretario Delmastro l’Istituto rimane privo di un comandante e di un direttore in pianta stabile, il direttore inviato in missione gestisce anche quello di Uta e per quanto riguarda Bancali sta dimostrando un'inerzia gestionale che purtroppo determina a nostro avviso una delle peggiori gestioni dell’Istituto dal momento della sua apertura", sostiene. "Il sottosegretario aveva annunciato che entro 2 mesi dalla sua visita, l’Istituto di Sassari avrebbe avuto un comandante ed un Direttore in pianta stabile.

Avevamo già assaporato la possibilità di assicurare finalmente il rispetto delle regole e degli accordi con le nuove figure di riferimento. Invece tutto ancora tace vergognosamente ed il personale vive una sensazione di abbandono da parte delle istituzioni, ci sentiamo ingannati e traditi. Nemmeno la nostra richiesta di convocazione al Prefetto ha sortito dei risultati sperati, siamo letteralmente delusi dalla scarsa attenzione delle istituzioni nei confronti dell’emergenza di Sassari.

Ora apprendiamo che addirittura i medici in servizio in Istituto hanno presentato le dimissioni dall’incarico, una situazione gravissima. Se per il segretario nazionale Defazio espiare una pena negli Istituti in questo stato di abbandono", aggiunge.